Dalla prima indagine a cura dell’Ufficio Studi dell’OAM l’immagine di un comparto fondamentale per il credito: l’11% del totale dei finanziamenti erogati alle famiglie avviene tramite l’attività di intermediazione dei Mediatori (6.034 mln). Il 24% dei mutui erogati passa attraverso questo canale


Un settore fondamentale per il credito, che intermedia l’11% dei finanziamenti alle famiglie e il 24% dei mutui retail e che sta scontando l’effetto ‘Covid’ con una revisione delle aspettative di stabilità e crescita ‘misurate’ a inizio 2020. È l’immagine del comparto della mediazione creditizia che emerge dalla prima indagine condotta dall’Ufficio Studi dell’OAM relativa al secondo semestre 2019.


In particolare, ad aprile oltre il 60% dei rispondenti prevedeva al termine del semestre in corso una riduzione degli elementi strutturali interni alla società (numero collaboratori, numero convenzionati, gamma prodotti, sedi incontro clienti) compreso tra il -1% ed il -10%. Oltre il 50% prevedeva una riduzione della domanda di credito proveniente da persone fisiche compresa tra il -1% ed oltre il -30%. Circa il 40% stimava una riduzione della domanda di credito proveniente da società e ditte individuali compresa tra il -1% ed oltre il -30%.


Un sentiment decisamente divergente da quello rilevato a inizio anno quando, per quasi tutti i prodotti finanziari, oltre il 50% dei rispondenti si aspettava stabilità sull’intermediato nel 2020, ad eccezione per i prodotti quali Cessione del V, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni in cui la maggior parte del campione prospettava una crescita tra l'1% ed il 10%. Inoltre, anche relativamente alle aspettative inerenti al numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e numero sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, oltre la metà del campione prevedeva un andamento stabile nel 2020.


Tornando ai dati dell’indagine relativa all’erogato del secondo semestre emerge che la maggior parte dell’intermediato (69%) deriva da mutui retail. Se però si esclude tale prodotto, sono gli strumenti finanziari dedicati al settore corporate a ricoprire l’85% del mercato.


Oltre l’80% dell’importo mediato di Mutui Ipotecari Retail, Prestiti personali Retail e Cessione del Vfa capo a collaboratori di Grandi e Molto Grandi società di mediazione mentre per i restanti prodotti orientati alla clientela retail, la maggior parte della distribuzione viene mediata da collaboratori di Piccole e Medie società di mediazione (oltre il 70%). Unico prodotto a risentire di scarsa se non assente competizione è quello delle Carte di Credito in cui il 99,4% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Micro società.


Per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela corporate, più del 65% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Piccole e Medie società di mediazione.


Quanto ai collaboratori, coloro che lavorano con Grandi e Molto Grandi società rilevano il più alto importo medio intermediato sui mutui retail (rispettivamente 340 mgl e 1.055 mgl), viceversa, per coloro che collaborano con Piccole e Medie società, importi elevati di intermediato si registrano su Leasing e Finanziamenti dei Mutui Chirografari.


Oltre il 60% delle filiali sono situate in Lombardia (189), Lazio (90), Campania (77), Veneto (77) ed Emilia-Romagna (75). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (1), Basilicata (1) e Molise (2). Alta concentrazione di collaboratori si registra in Lombardia (oltre il 26%) seguita da Toscana e Lazio in cui la concentrazione dei collaboratori è intorno al 15% per ciascuna.


L’indagine è stata condotta sulle risposte ricevute da 102 soggetti, rappresentativi dell’87% del totale intermediato tramite l’attività di mediazione.


Roma, 9 luglio 2020




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