Rispetto al secondo trimestre in riduzione del 32% il controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali. Aumentano invece i clienti trasmessi a 1.476.901 (+1%) e i VASP iscritti al Registro. Da un’analisi comparata delle disposizioni vigenti nei primi 10 Paesi europei per prodotto interno lordo emerge un quadro normativo variegato. Polonia in testa per numero di VASP iscritti


Un portafoglio in criptovalute pari a 911,76 milioni di euro. È quanto detiene la clientela che effettua operazioni in valute virtuali sul territorio italiano alla fine del terzo trimestre 2023: un patrimonio in netto calo (-32%) rispetto al trimestre precedente. I dati emergono dal Report dell’OAM relativo alle operazioni dei clienti comunicate dai VASP iscritti al Registro speciale tenuto dall’Organismo relativo al III trimestre di quest’anno, che contiene anche un’analisi dettagliata dei requisiti di iscrizione previsti dai regimi normativi dei VASP vigenti nei primi 10 Paesi europei per prodotto interno lordo. Ne emerge un quadro variegato delle disposizioni nazionali, in attesa dell’entrata in vigore del Regolamento fissata al 30 dicembre del prossimo anno (30 giugno per le disposizioni relative ai token collegati ad attività e ai token di moneta elettronica) che dovrebbe consegnare al settore una normativa omogenea.


In particolare nei 10 Paesi oggetto di approfondimento risultano operativi, al 31 ottobre 2023, 1.335 Prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e Prestatori di servizi di portafoglio digitale, di cui la stragrande maggioranza (939) risultano iscritti in Polonia. Segue l’Italia (131 operatori) e la Francia (98 operatori).


Solo il 75% dei clienti comunicati all’Organismo detiene criptovalute

Quanto dai dati italiani del III trimestre a detenere criptovalute è una platea di 1.111.681 soggetti, per la quasi totalità persone fisiche, con una media di portafoglio pari a 820 in controvalore in euro.


Complessivamente l’OAM ha ricevuto i dati identificativi e relativi all’operatività in criptovalute di 1.476.901 clienti ma di questi solo il 75% (appunto 1.111.681 clienti) detiene criptovalute in portafoglio al 30.09.2023.


Rispetto ai dati del II trimestre, rielaborati alla luce delle rettifiche e integrazioni effettuate dagli operatori, a fronte del netto calo del controvalore in euro del saldo delle valute virtuali detenuto, risultano invece in lieve aumento sia il numero di clienti che le detengono (+2%) sia il numero di clienti comunicati dai VASP (+1%). In crescita anche i VASP iscritti al Registro (+11%).



VARIAZIONE TRIMESTRALE FLUSSI INFORMATIVI (II e III TRIMESTRE 2023)



Confermata la tipologia di clientela: ‘operativi’ soprattutto i millennials, attivi anche i clienti con età compresa tra i 40 e i 60 anni


L’analisi del terzo flusso di dati inviati dai VASP conferma la fotografia della clientela: all’interno della categoria delle persone fisiche, i soggetti della fascia d’età tra i 18 e i 29 anni rappresentano la quota maggiore, pari al 38%, seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (28%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli ultrasettantenni.

A investire di più in criptovalute sono però gli ultra-quarantenni: sia i saldi totali delle valute legali e virtuali che il controvalore delle operazioni di conversione delle valute legali in valute virtuali e viceversa, assumono infatti percentuali rilevanti soprattutto per le persone fisiche con età maggiore di 40 anni e fino a 60 anni: questa fascia di età detiene il 53,5% del saldo totale delle valute legali, il 49% relativamente al controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali e il 55,5% del controvalore delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale. Le percentuali scendono invece per gli ultrasessantenni.


Come nei report precedenti anche dai dati del III trimestre emerge un buon attivismo dei millennials: infatti il numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale effettuate da questa categoria rappresenta il 39,8% del totale mentre il numero di operazioni di conversione da valuta virtuale a valuta legale è pari a oltre la metà (51,4%).

Anche i dati del III trimestre consegnano infine una struttura del mercato degli Exchange concentrata: circa il 91% dei clienti opera su grandi Exchange, l’8,8% su Exchange medi e 0,2% su Exchange di piccole dimensioni.


La maggiore parte dei saldi delle valute legali e delle valute digitali è detenuto presso Exchange di grandi dimensioni (9 operatori su 98), rispettivamente pari al 90,9% e 81,6%. Inoltre, l’81,2% del numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale ed il 79,9% delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale vengono effettuate sul territorio della Repubblica attraverso i servizi offerti dai 9 VASP di maggiori dimensioni.


Roma, 7 dicembre 2023




Vai all'inizio della pagina