INDAGINE SEMESTRALE

SU INTERMEDIATO, RETE DISTRIBUTIVA, GEOGRAFIA E ATTESE DEGLI OPERATORI.

Al fine di raccogliere evidenze sull’andamento del mercato dei Mediatori creditizi nel secondo semestre 2019, abbiamo realizzato un’indagine quantitativa basata su un questionario sottoposto ai Mediatori creditizi iscritti negli Elenchi. La raccolta dei dati è terminata i primi di marzo, prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19. Si è quindi ritenuto opportuno sottoporre ad aprile un nuovo questionario, limitatamente alle aspettative del primo semestre 2020, al fine di misurare il differenziale tra il sentiment di fine 2019 e quello relativo al periodo interessato dagli effetti economici della pandemia.

Abbiamo ricevuto un tasso di risposta al primo questionario del 36% cosicché il campione è risultato composto da 102 rispondenti, rappresentativi dell’87% del totale intermediato tramite l’attività di mediazione. Dal punto di vista dimensionale, abbiamo suddiviso il campione in 5 classi sulla base del numero di collaboratori: Micro (1-5 coll), Piccoli (6-20 coll), Medi (21-50 coll), Grandi (51-150 coll), Molto Grandi (>151 coll).

Oltre il 60% delle filiali sono situate in Lombardia (189), Lazio (90), Campania (77), Veneto (77) ed Emilia-Romagna (75). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (1), Basilicata (1) e Molise (2). Alta concentrazione di collaboratori si registra in Lombardia (oltre il 26%) seguita da Toscana e Lazio in cui la concentrazione dei collaboratori è intorno al 15% per ciascuna.

La maggior parte dell’intermediato (69%) deriva da mutui retail. Se però si esclude tale prodotto, sono gli strumenti finanziari dedicati al settore corporate a ricoprire l’85% del mercato.

Per quanto attiene ai collaboratori, coloro che lavorano con Grandi e Molto Grandi società rilevano il più alto importo medio intermediato sui mutui retail, viceversa, per coloro che collaborano con Piccole e Medie società, importi elevati di intermediato si registrano su Leasing e Finanziamenti dei Mutui Chirografari.

Riguardo alle aspettative dei Mediatori rispetto all’andamento del mercato in cui operano, nella prima survey per quasi tutti i prodotti finanziari oltre il 50% dei rispondenti si aspettava stabilità sull’intermediato nel 2020, ad eccezione per i prodotti quali Cessione del V, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni in cui la maggior parte del campione prospettava una crescita tra l'1% ed il 10%. Inoltre, anche relativamente alle aspettative inerenti al numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e numero sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, oltre la metà del campione prevedeva un andamento stabile nel 2020.

Tale quadro è profondamente mutato a causa delle ripercussioni economiche della pandemia. Ad aprile sono state sottoposte ai Mediatori creditizi poche e brevi domande relative alle aspettative sull’attività di mediazione nei vari prodotti di credito trattati. Stesse domande erano state poste nell’ultimo semestre del 2019. All’indagine hanno risposto 64 società di mediazione (102 nella precedente survey), tra cui le prime 10 più grandi in Italia: può considerarsi quindi rappresentativa dei Mediatori creditizi presenti nel territorio.

Oltre il 60% dei rispondenti prevede al termine del semestre in corso una riduzione degli elementi strutturali interni alla società (numero collaboratori, numero convenzionati, gamma prodotti, sedi incontro clienti) compreso tra il -1% ed il -10%. Oltre il 50% prevede una riduzione della domanda di credito proveniente da persone fisiche compresa tra il -1% ed oltre il -30%. Circa il 40% prevede una riduzione della domanda di credito proveniente da società e ditte individuali compresa tra il -1% ed oltre il -30%.

Un ringraziamento va a coloro che ci hanno permesso di tracciare il trend del mercato più nel dettaglio sperando nella loro continua collaborazione, con l’augurio che ulteriori Mediatori vogliano fornire il loro contributo.



Introduzione

L’indagine relativa al secondo semestre 2019 si inserisce in un quadro generale dell’economia nazionale, in cui il PIL nazionale registrava un lieve aumento (0,1%) nel terzo trimestre 2019, per poi rimanere pressoché stazionario nel quarto trimestre. L’incremento era prettamente sostenuto a livello nazionale dalla variazione delle scorte e dalla spesa delle famiglie, a livello internazionale dalle importazioni. Di contro risultavano ridotti gli investimenti, soprattutto quelli in beni strumentali, e le esportazioni di servizi.

Gli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese continuavano ad essere negativi: quello dei consumatori a dicembre 2019 si attestava a -14,2 rispetto ai -10,2 dell’anno precedente; l’indice di fiducia delle imprese a dicembre 2019 si attestava a -6,1 rispetto al -1,5 nel dicembre 2018.

Il tasso di occupazione (59,3%) registrava un incremento seppur minimo nel secondo semestre 2019 come anche il tasso di disoccupazione giovanile che a novembre dello scorso anno era di 28,6%.

Da un’analisi più ristretta che considera invece l’economia familiare, l’incremento del reddito disponibile aveva sostenuto la spesa in beni durevoli e semidurevoli mentre la propensione al risparmio si era mantenuta ai livelli del periodo precedente.

Il debito delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile registrava una minima diminuzione confermando la netta discrepanza con il livello medio registrato nell’area euro. Il rapporto invece tra il debito delle famiglie ed il PIL era rimasto pressoché invariato come anche l’incidenza del reddito disponibile rispetto agli oneri sostenuti per il servizio del debito grazie alla netta discesa del costo medio dei nuovi mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni che era arrivato all’1,4% nel mese di novembre.


Il mercato del credito in Italia

Il mercato del credito italiano nel secondo semestre 2019 aveva registrato un lieve incremento dell’offerta di credito dovuto al leggero allentamento dei criteri di offerta applicati ai nuovi prestiti orientati sia alla clientela retail che a quella corporate. Questo allentamento era causato dalla forte pressione concorrenziale tra gli intermediari e con riferimento ai finanziamenti alle imprese era stato ulteriormente influenzato dalla maggior disponibilità delle banche a tollerare il rischio.

Dal lato della domanda, la richiesta di finanziamenti da parte delle imprese per effettuare investimenti su beni produttivi, scorte e capitale circolante si era contratta rispetto al primo semestre 2019, di contro era leggermente aumentata la domanda di credito da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni. Questo incremento aveva certamente beneficiato dei più favorevoli termini e condizioni applicati sui mutui, in particolare: del basso livello dei tassi di interesse applicati e della continua anche se lieve diminuzione del prezzo delle abitazioni.

A novembre 2019, l’ammontare dei mutui erogati alle famiglie registrava una variazione positiva del 2,5% su base annua.

Per quanto attiene ai dati sulla raccolta dalla clientela, a dicembre 2019 si registrava una crescita dei depositi del 5,6% su base annua (sono aumentati di oltre 83 miliardi) con un tasso di interesse medio applicato pari allo 0,37%, mentre era rimasta stabile la raccolta a medio e lungo termine (ossia tramite obbligazioni) con un rendimento delle obbligazioni pari a 2,15%.

Infine, a dicembre 2019, il margine fra il tasso di interesse medio applicato sui prestiti e quello medio applicato sulla raccolta (spread) era pari a 190 punti base rimanendo quindi su livelli particolarmente bassi.



A dicembre 2019 il totale dei Mediatori creditizi iscritti negli Elenchi risulta di 285. Classificando gli iscritti per gruppi sulla base del numero di collaboratori di cui si avvalgono nello svolgimento dell’attività, la maggior parte di essi (194 ossia il 68%) lavorano con 1-5 collaboratori. Il 19% ha un numero di collaboratori tra 6 e 20, il restante 13% ha più di 20 collaboratori (Tabella 1).



La survey

Il tasso di risposta della survey è stato del 36%, ossia 102 società su 285 hanno fornito i dati richiesti tramite il questionario. Questo 36% ricopre però l’87% del totale importo mediato, motivo per cui le analisi fatte sono in grado di fornire un quadro generale del mercato dei Mediatori creditizi.

I partecipanti sono soggetti che mediamente operano in 4,6 regioni italiane avvalendosi in media di 3 dipendenti.

Il numero medio delle filiali in cui operano è di 5,2 ma la deviazione standard ad esso inerente è molto alta (19,6) in quanto società più piccole operano attraverso un numero di filiali compreso tra 0 e 8, le Medio/Grandi raggiungo un massimo di 50 ed infine le Molto Grandi arrivano ad operare anche con 186 filiali. Per quanto attiene il numero dei dipendenti, il valor medio è di 3,07 con forti disparità tra i piccoli (quasi uno per società) e le Molto Grandi (14,5). Infine, il numero medio dei collaboratori è di 45,1 ma si denota un forte sbilanciamento verso le società Molto Grandi che mediamente operano anche attraverso la collaborazione di circa 411,4 collaboratori (Tabella 2).



Intermediato totale, con spaccato per tipologia, segmento corporate/retail, e dimensione Mediatori in termine di intermediato e numero di collaboratori

Oltre l’80% dell’importo mediato di Mutui Ipotecari Retail, Prestiti personali Retail e Cessione del V fa capo a collaboratori di Grandi e Molto Grandi Società di mediazione mentre per i restanti prodotti orientati alla clientela retail, la maggior parte della distribuzione viene mediata da collaboratori di Piccole e Medie società di mediazione (oltre il 70%). Unico prodotto a risentire di scarsa se non assente competizione è quello delle Carte di Credito in cui il 99,4% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Micro società.

Per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela corporate, più del 65% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Piccole e Medie società di mediazione.



GRAFICO 1: INTERMEDIATO PER COLLABORATORE PER DIMENSIONE MEDIATORE E TIPOLOGIA DI PRODOTTO



Presenza Geografica

Oltre il 60% delle filiali sono situate in Lombardia (189), Lazio (90), Campania (77), Veneto (77) ed Emilia-Romagna (75). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (1), Basilicata (1) e Molise (2). Alta concentrazione di collaboratori si registra in Lombardia (oltre il 26%) seguita da Toscana e Lazio in cui la concentrazione dei collaboratori è intorno al 15% per ciascuna.



Differenze Mediatori per Classe di Dimensione

Sulla base della richiesta fatta ai Mediatori relativa al totale intermediato per prodotto, abbiamo ricavato l'importo medio intermediato dalle classi di società precedentemente create sulla base del numero di collaboratori (Tabella 4). Ciò che emerge è che i prodotti trainanti ogni gruppo sono per i:

  • Micro: Factoring e Mutui ipotecari corporate, Prestiti finalizzati retail;
  • Piccoli: Factoring e Acquisto Crediti;
  • Medi: Leasing;
  • Grandi: Finanziamenti e Mutui Chirografari e i Mutui ipotecari corporate;
  • Molto Grandi: Factoring e Leasing.

Complessivamente, la maggior parte dell'intermediato, al netto dei mutui retail, avviene su prodotti corporate: un dato che può essere spiegato anche dal maggior fabbisogno finanziario delle aziende rispetto alla clientela retail.

Assegnando poi dei valori stimati a coloro che non hanno partecipato alla survey, basati sulla media dell'importo intermediato per classe societaria, otteniamo l'importo complessivo che ciascuna classe di Mediatori intermedia su ogni tipologia di prodotto considerato. In questo caso, per i prodotti corporate la maggior parte del transato è in capo alle Micro e Piccole società mentre le Grandi e le Molto Grandi sono maggiormente specializzate sui prodotti retail probabilmente in quanto avendo a disposizione un maggior numero di filiali e di collaboratori, riescono a penetrare il mercato in maniera più efficiente, sfruttando le economie di scala (Tabella 5).

Dall’analisi dell’importo medio intermediato da ogni collaboratore si rileva che i collaboratori di Grandi e Molto Grandi società di mediazione sono prettamente specializzati nei mutui erogati ai retail (rispettivamente 340 mgl e 1.055 mgl), viceversa, per coloro che collaborano con Piccole e Medie società gli importi medi di intermediato più elevati si registrano sui prodotti corporate quali Leasing e Finanziamenti dei Mutui Chirografari (Tabella 6).

Infine, gli indicatori di efficienza dimostrano che i collaboratori delle Grandi società di mediazione sono coloro che portano maggior valore alla società in quanto riescono ad intermediare importi medi più elevati (mediamente 5.232 mgl per collaboratore). Sono sempre le Grandi società ad avere il maggior intermediato per filiale (13.854 mgl) spiegato in minima parte dal fatto che hanno più collaboratori presenti nelle filiali (3,83) (Tabella 7).





Aspettative di evoluzione dell’intermediato con spaccato per tipologia di prodotto e focus per dimensione Mediatore: survey pre-Covid

Dall'analisi sulle aspettative relative alla crescita o alla riduzione del trend di mercato rilevate nel primo mese del 2020, si registrava che per quasi tutti i prodotti finanziari oltre il 50% dei rispondenti manifestava una stabilità sugli importi intermediati (variazione tra -1% e +1%) ad eccezione, però, dei prodotti quali Cessione del V, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni in cui la maggior parte del campione si aspettava una crescita tra l'1% ed il 10%. Il prodotto che presentava più alta prospettiva di incremento è l'Acquisto di Crediti e Anticipi TFS/TFR in cui oltre il 72% prospettava +1% < crescita < +10% (Grafico 2).

Analizzando le aspettative di crescita oltre che sulla tipologia di prodotto anche sulla base della grandezza delle società rispondenti, per le società Medie, Grandi e Molto Grandi emergeva una marcata stabilità sugli importi intermediati, ad eccezione del Factoring per il quale si aspettavano una crescita superiore al +10%. Un potenziale incremento del transato (che va da +1% al +10%) si rilevava anche per i Mutui ipotecari Retail, Prestiti Personali Retail e Cessione del V (Grafico 3).

Per le società Micro e di Piccole dimensioni le aspettative di crescita risultavano comprese tra l'1% ed il 10% per le Carte di Credito (100%), Prestiti Personali Retail (53,8%) e le Fidejussioni (60%). L'acquisto dei Credito e Anticipi TFS/TFR era visto come il prodotto con più alto potenziale (aspettativa di crescita di oltre il 10% per il 75% dei rispondenti) mentre per i restanti prodotti il trend si prospettava pressoché stabile (Grafico 4).

Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, oltre il 50% dei rispondenti vedeva stabilità dimensionale su tali elementi strutturali (Grafico 5). In particolare, Micro e Piccole società sono quelle che meno immaginavano un cambiamento a riguardo (Grafico 6). Società Medie, Grandi e Molto Grandi rivelavano invece una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di Convenzioni stipulate e sulla Gamma di prodotti intermediati (Grafico 7).




GRAFICO 2: PERCENTUALE RISPOSTA DELLE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO.




GRAFICO 3: PERCENTUALE RISPOSTE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI.




GRAFICO 4: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.




GRAFICO 5: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE.




GRAFICO 6: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI.




GRAFICO 7: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVE PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.

L’andamento dell’economia e del mercato del credito nei primi mesi del 2020

La pandemia da Covid-19, durante i primi mesi del 2020, ha avuto rilevanti conseguenze sia sull’economia mondiale che su quella nazionale.

Le previsioni del World Economic Outlook del Fondo Monetario internazionale indicano una contrazione del Pil mondiale del 3% e del 9,1% del Pil italiano. Il commercio mondiale diminuirebbe dell’11%. Soprattutto resta molto incerta l’intensità della successiva ripresa. Le recenti proiezioni macroeconomiche della Banca d’Italia, effettuate nell’ambito dell’esercizio previsivo coordinato dell’Eurosistema, delineano due scenari. Nel primo si ipotizza che la diffusione della pandemia rimanga sotto controllo sia a livello globale che in Italia e che pertanto prosegua la graduale rimozione delle misure di contenimento del contagio e l’attenuazione delle loro ripercussioni economiche: la contrazione del PIL in Italia sarebbe del 9,2% nella media di quest’anno, seguita da una graduale ripresa nel prossimo biennio. Il secondo scenario si basa invece sull’ipotesi che la pandemia si protragga o che sia necessario contrastare possibili nuovi focolai, con ripercussioni sulla fiducia e sulle decisioni di spesa dei cittadini e di investimento delle imprese; di cali più consistenti nel commercio mondiale e strozzature alle catene globali del valore; di un ulteriore deterioramento delle condizioni finanziarie. In questo contesto più severo il prodotto interno lordo cadrebbe di circa il 13% quest’anno e recupererebbe a ritmi più moderati nel 2021. È da sottolineare che in questo scenario non si considerano eventuali effetti, non lineari e difficilmente quantificabili, che potrebbero derivare da episodi diffusi di insolvenza tra le imprese che incidano in misura marcata sulla capacità produttiva dell’economia, o da nuove ondate epidemiche globali.

D’altronde, secondo i dati Istat, nei primi tre mesi del 2020 il Pil ha registrato una riduzione del 5,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% nei confronti del primo trimestre del 2019. La variazione acquisita per il 2020 è del -5,5 per cento.

I redditi delle famiglie stanno risentendo e di certo risentiranno pesantemente dell'emergenza sanitaria in particolare per le famiglie con redditi da lavoro più bassi. Peserà l’andamento negativo dell’occupazione. Secondo le stime della Banca d’Italia l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro equivalenti, diminuirebbe quest’anno, nello scenario più ottimistico, di quasi il 10%, per poi recuperare metà della caduta nel 2021; il numero di occupati si ridurrebbe in misura più moderata, attorno al 4% nel 2020, grazie all’esteso ricorso alla Cassa integrazione guadagni.

Anche i mercati finanziari stanno vivendo forti tensioni: i prezzi dei titoli azionari sono inizialmente caduti e lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si è ampliato tanto che il 28 aprile l’agenzia di rating Fitch ha deciso di ridurre il rating italiano a BBB- (appena sopra il “livello spazzatura”).

Come è noto il Governo italiano, per fronteggiare la crisi derivante dal Covid-19, ha implementato misure espansive a sostegno del sistema sanitario, delle famiglie e delle imprese attraverso, tra l’altro, il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, sospensione dei versamenti fiscali, moratoria sui finanziamenti bancari e concessione di garanzie pubbliche sui prestiti per le imprese.

Il Covid-19 ha prodotto un brusco arresto del mercato dei mutui facendo registrare nel mese di marzo una variazione del -27.8% dei flussi erogati, dopo un importante percorso di crescita registrato tra novembre 2019 e febbraio 2020. Anche le attività relative al credito al consumo si sono fortemente ridotte nel primo trimestre 2020. Nonostante i mesi di gennaio e febbraio abbiano registrato un andamento pressoché costante rispetto quello dell’anno precedente, la forte contrazione delle erogazioni nel mese di marzo a seguito del Covid-19, ha portato ad una contrazione dell’erogato a doppia cifra (-12% rispetto allo stesso trimestre del 2019). L’impatto è stato più forte per i prestiti personali e per i finanziamenti finalizzati auto, per questi ultimi a causa del crollo delle vendite di veicoli ai privati (nel mese di marzo -88,8% rispetto al marzo 2019 e nel mese di aprile -97,6% rispetto ad aprile 2019).

Secondo i dati pubblicati da Assilea, il mercato del leasing ha registrato nel mese di marzo una contrazione del -19,4% nel valore dello stipulato. Da settembre 2019 stava registrando una ripresa con dinamiche positive trainate in particolar modo dal segmento del noleggio a lungo termine che nel solo mese di marzo 2020 ha subito una brusca frenata dell’80% circa.

Infine, per quanto riguarda il settore del Factoring, nel primo trimestre del 2020 ha registrato un turnover di oltre 58 miliardi di euro, in linea con l’anno precedente (-0,45%) mentre per il mese di aprile 2020 un turnover prossimo a 72 miliardi (-5.53% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

Il Covid-19 e le misure di lockdown si sono già fatte sentire sui consumi e sui risparmi generando forti preoccupazioni tra le famiglie italiane, in particolare per i lavoratori autonomi. Inoltre, i timori per la recessione, hanno spinto e spingono gli italiani a non effettuare scelte di investimento.

L’OAM, il 27 aprile, ha avviato un sondaggio ai Mediatori creditizi per comprendere la loro prospettiva rispetto all’attività da loro svolta a seguito della pandemia. Sono state sottoposte loro poche e brevi domande relative alle aspettative future sull’attività di mediazione nei vari prodotti di credito trattati. Stesse domande erano state poste nell’ultimo semestre del 2019. All’indagine hanno risposto 64 società di mediazione (102 nella precedente survey), tra cui le prime 10 più grandi in Italia: può considerarsi quindi rappresentativa dei Mediatori creditizi presenti nel territorio.


Aspettative di evoluzione dell’intermediato: aggiornamento post-Covid

Nel contesto recessivo più sopra delineato, le prospettive sull’attività svolta dai Mediatori non possono che essere pessimistiche. Oltre il 60% dei rispondenti prevede nel prossimo semestre una riduzione degli elementi strutturali interni alla società (numero collaboratori, numero convenzionati, gamma prodotti, sedi incontro clienti) compreso tra il -1% ed il -10% (Grafico 8). Oltre il 50% prevede una riduzione della domanda di credito proveniente da persone fisiche compresa tra il -1% ed oltre il -30% (Grafico 10). Circa il 40% prevede una riduzione della domanda di credito proveniente da società e ditte individuali compresa tra il -1% ed oltre il -30% (Grafico 9). Risultati nettamente diversi se confrontati con quelli ricavati dall’indagine svolta nel secondo semestre 2019.




GRAFICO 8: NEL SEMESTRE IN CORSO RISPETTO ALL'ULTIMO SEMESTRE DEL 2019, LA VOSTRA AZIENDA COME PREVEDE L'EVOLUZIONE DEI SEGUENTI ELEMENTI STRUTTURALI INTERNI?




GRAFICO 9: NEL SEMESTRE IN CORSO RISPETTO ALL'ULTIMO SEMESTRE DEL 2019, LA VOSTRA AZIENDA COME PREVEDE SARÀ LA DOMANDA DA SOCIETÀ/DITTE INDIVIDUALI PER I SEGUENTI PRODOTTI?




GRAFICO 10: NEL SEMESTRE IN CORSO RISPETTO ALL'ULTIMO SEMESTRE DEL 2019, LA VOSTRA AZIENDA COME PREVEDE SARÀ LA DOMANDA DA PERSONE FISICHE CONSUMATRICI PER I SEGUENTI PRODOTTI?

Le risultanze acquisite evidenziano alcuni elementi strutturali di non poco conto. L’11% del totale finanziamenti erogati alle famiglie avviene tramite l’attività di intermediazione dei Mediatori (6.034 mln). L’impatto che essi hanno sui mutui, loro prodotto core, è del 24% rispetto al totale erogato.

Il settore si presenta inoltre con una forte specializzazione per categoria di prodotto, con le grandi società che presidiano il settore dei mutui immobiliari e dei prestiti personali e le piccole e micro orientate con decisione al settore corporate.

Il comparto si presentava, prima della pandemia, vitale e con previsioni di crescita. Si tratta di un elemento che in questa fase del Paese impegnato nella ripartenza assume una valenza particolare. Le misure varate dalla Bce in questi mesi ed i provvedimenti adottati dal Governo dimostrano infatti che l’immissione di liquidità nell’economia reale è lo strumento chiave per contrastare la recessione. All’assunzione di responsabilità del sistema bancario e finanziario, affinché le risorse messe in campo arrivino a imprese e famiglie, occorre affiancare il lavoro dei professionisti del settore, capaci di supportare, attraverso un’attenta funzione di consulenza, la potenziale clientela. Diversamente le strategie introdotte rischierebbero di produrre risultati inferiori alle aspettative.

INDAGINE SEMESTRALE

SU INTERMEDIATO, RETE DISTRIBUTIVA, GEOGRAFIA E ATTESE DEGLI OPERATORI.

Al fine di raccogliere evidenze sull’andamento del mercato dei Mediatori creditizi nel primo semestre 2020, abbiamo realizzato un’indagine quantitativa basata su un questionario sottoposto ai Mediatori creditizi iscritti negli Elenchi che segue quella relativa al secondo semestre 2019. La raccolta dei nuovi dati, terminata i primi di novembre, rappresenta l’oggetto dell’attuale report e comprendono l’intermediato del I semestre 2020 e le aspettative del II semestre 2020.

Abbiamo ricevuto un tasso di risposta al seguente questionario del 25% cosicché il campione è risultato composto da 71 rispondenti, rappresentativi del 74% del totale intermediato tramite l’attività di mediazione. Dal punto di vista dimensionale, abbiamo suddiviso il campione in 5 classi sulla base del numero di collaboratori: Micro (1-5 coll), Piccoli (6-20 coll), Medi (21-50 coll), Grandi (51-150 coll), Molto Grandi (>151 coll).

La distribuzione delle filiali è abbastanza omogenea, con prevalenza nelle regioni quali Lombardia (19%), Lazio (14%) e Campania (10%). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (1) e Molise (6). Rimane costante l’alta concentrazione di collaboratori che si registra in Lombardia (oltre il 28%) seguita da Lazio e Campania in cui la concentrazione dei collaboratori è rispettivamente del 13% e dell’11%.

La maggior parte dell’intermediato (76%) deriva da mutui retail. Se però si esclude tale prodotto, sono gli strumenti finanziari dedicati al settore corporate a ricoprire il 59% del mercato.

Per quanto attiene ai collaboratori, coloro che lavorano con Medie, Grandi e Molto Grandi società rilevano il più alto importo medio intermediato sui mutui retail, viceversa, per coloro che collaborano con Micro e Piccole società, importi elevati di intermediato si registra per Finanziamenti e Mutui Chirografari.

Riguardo alle aspettative dei Mediatori rispetto all’andamento del mercato in cui operano, nella prima survey, per quasi tutti i prodotti finanziari, oltre il 50% dei rispondenti si aspettava stabilità sull’intermediato nel primo semestre 2020, ad eccezione per i prodotti quali Cessione del V, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni in cui la maggior parte del campione prospettava una crescita tra l'1% ed il 10%. Inoltre, anche relativamente alle aspettative inerenti al numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e numero sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, oltre la metà del campione prevedeva un andamento stabile nel I semestre 2020.

Ad aprile poi, sono state sottoposte ai Mediatori creditizi poche e brevi domande relative alle aspettative sull’attività di mediazione nei vari prodotti di credito trattati. All’indagine avevano risposto 64 società di mediazione (102 nella precedente survey), tra cui le prime 10 più grandi in Italia: può considerarsi quindi rappresentativa dei Mediatori creditizi presenti nel territorio.

Oltre il 60% dei rispondenti prevedeva, per il I semestre 2020, una riduzione degli elementi strutturali interni alla società (numero collaboratori, numero convenzionati, gamma prodotti, sedi incontro clienti) compreso tra il -1% ed il -10%. Oltre il 50% prevedeva una riduzione della domanda di credito proveniente da persone fisiche compresa tra il -1% ed oltre il -30%. Circa il 40% prevedeva una riduzione della domanda di credito proveniente da società e ditte individuali compresa tra il -1% ed oltre il -30%.

Anticipiamo da subito che i dati di questa seconda survey evidenziano una conferma delle aspettative del I semestre 2020 registrate nell’aprile scorso mentre si evidenzia una possibilità di recupero per le aspettative del II semestre 2020, in particolare per le società di medie e grandi dimensioni.

Ad oggi infatti, i Mediatori prevedono un andamento abbastanza stabile o in diminuzione sugli importi intermediati nel II semestre 2020. Solo per i prodotti quali: Cessione del V, Mutui Ipotecari Retail, Prestiti Finalizzati Corporate, Leasing e Mutui Corporate, si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 40%. Società Medie, Grandi e Molto Grandi, si aspettano in generale buone prospettive di crescita, sentiment più pessimistico è invece rilevato dalle società Micro e Piccole. Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, si confermano i dati della precedente survey (quella relativa all’intermediato nel II semestre 2019). Oltre il 50% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali. In particolare, società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di Convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori; Micro e Piccole società sono quelle che meno immaginano un cambiamento a riguardo. In particolare oltre il 18% prevede una riduzione del numero dei collaboratori e circa l’11% sulle convenzioni e sulla gamma dei prodotti.



Introduzione

L’indagine relativa al primo semestre 2020 si inserisce in un quadro generale dell’economia nazionale, fortemente scossa dalla crisi pandemica, in cui il PIL nazionale registrava una diminuzione del -5,3% nel primo trimestre 2020, e del -12,4% nel secondo trimestre. La contrazione dell’attività economica e degli scambi internazionali si è accentuata in modo particola nel mese di aprile, a seguito del lockdown nazionale.

Gli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese crollano in particolare per i mesi di marzo e aprile (rispettivamente -9.6%, -5,7% rispetto al mese precedente). Nel mese di maggio si registra una lieve ripresa (+0,2% rispetto al mese precedente e comunque del -15% rispetto a maggio 2019). Solo nel mese di giugno il gap inizia a ridursi registrando un incremento del +6,4% rispetto al mese precedente (-8% rispetto a giugno 2019).

L’impatto delle restrizioni alla mobilità sul numero di persone in cerca di occupazione si è riflesso sul tasso di disoccupazione, che è decisamente diminuito nel secondo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre, attestandosi al 7,2 per cento (1,4 punti percentuali in meno rispetto al bimestre precedente).

Nel primo trimestre la spesa delle famiglie residenti è scesa del 6,6 per cento sul periodo precedente. Il calo è stato più pronunciato per i consumi di beni semidurevoli e durevoli. Il reddito disponibile delle famiglie in termini reali è diminuito dell’1,7 per cento rispetto al trimestre precedente.

L’indebitamento delle famiglie in rapporto al reddito disponibile è rimasto invariato al 61,9 per cento durante il primo trimestre 2020 mentre in rapporto al PIL il debito si è collocato al 41,6 per cento. Per il 2020 comunque, il Governo ha emanato provvedimenti che prevedono principalmente misure a sostegno del reddito dei lavoratori e delle famiglie, delle imprese e dell’attività economica.


Il mercato del credito in Italia

L’ampia offerta di liquidità da parte dell’Eurosistema ed il miglioramento delle condizioni applicate, favorito dall’introduzione di consistenti garanzie pubbliche dello Stato italiano sui nuovi finanziamenti, hanno incoraggiato le banche dell’area a rispondere alla forte domanda di credito proveniente soprattutto dalle imprese. Per i prestiti alle famiglie, nel secondo trimestre le politiche di offerta si sono mantenute nel complesso stabili sia per il credito al consumo sia per i mutui.

La crescita dei prestiti alle imprese, ha raggiunto in maggio l’11,5 per cento (rispetto ai tre mesi precedenti). L’espansione del credito ha inizialmente riguardato le società medio-grandi per poi estendersi anche a quelle di più piccole dimensioni.

Dal lato della domanda, nel secondo trimestre la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata in misura marcata per fare fronte al fabbisogno eccezionale di liquidità indotto dall’emergenza sanitaria. È emersa invece un’ulteriore diminuzione della domanda delle famiglie connessa con il peggioramento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali, la riduzione della spesa per beni di consumo durevoli e il calo della fiducia dei consumatori.

Per quanto attiene all’andamento del credito al consumo, nel primo semestre del 2020, si è registrata una riduzione a doppia cifra delle erogazioni (-27.8% rispetto allo stesso periodo di un anno prima). Il trend ha coinvolto tutte le forme tecniche, ma le più colpite risultano i finanziamenti finalizzati all’acquisto di auto/moto (-39% circa nei primi quattro mesi del 2020), anche per la chiusura dei concessionari, e i prestiti personali, che scontano anche le limitazioni alle aperture degli sportelli/filiali degli operatori eroganti (-32%). Il lockdown ha inoltre determinato una contrazione dei mutui di acquisto, a seguito dello stop delle compravendite di immobili residenziali. L’evoluzione dei flussi di questa componente nei primi quattro mesi del 2020 si è attestata a -9.7%.



A giugno 2020 il totale dei Mediatori creditizi iscritti negli Elenchi risulta di 276. Classificando gli iscritti per gruppi sulla base del numero di collaboratori di cui si avvalgono nello svolgimento dell’attività, la maggior parte di essi (185 ossia il 66%) lavorano con 1-5 collaboratori. Il 21% ha un numero di collaboratori tra 6 e 20, il restante 13% ha più di 20 collaboratori (Tabella 1).



La survey

Il tasso di risposta della survey è stato del 25%, ossia 71 società su 276 hanno fornito i dati richiesti tramite il questionario. Questo 25% ricopre però il 74% del totale importo mediato, motivo per cui le analisi fatte sono in grado di fornire un quadro generale del mercato dei Mediatori creditizi.

I partecipanti sono soggetti che mediamente operano in 5,2 regioni italiane avvalendosi in media di 3,8 dipendenti.

Il numero medio delle filiali in cui operano è di 13,2 ma la deviazione standard ad esso inerente è molto alta (53,6) in quanto società più piccole operano attraverso un numero di filiali compreso tra 1 e 2, le Medio/Grandi con circa 8 filiali ed infine le Molto Grandi arrivano ad operare anche con 99,3 filiali. Per quanto attiene il numero dei dipendenti, il valor medio è di 3,8 con forti disparità tra i piccoli (quasi uno per società) e le Molto Grandi (16). Infine, il numero medio dei collaboratori è di 58,3 ma si denota un forte sbilanciamento verso le società Molto Grandi che mediamente operano anche attraverso la collaborazione di circa 411,4 collaboratori (Tabella 2).



Intermediato totale, con spaccato per tipologia, segmento corporate/retail, e dimensione Mediatori in termine di intermediato e numero di collaboratori

Confermando in parte i risultati derivanti dalla survey relativa all’intermediato del II semestre 2019, oltre il 65% dell’importo mediato di Mutui Ipotecari Retail e Cessione del V fa capo a collaboratori di Grandi e Molto Grandi Società di mediazione mentre per i restanti prodotti orientati alla clientela retail, la distribuzione è abbastanza diversificata tra le varie classi di società di mediazione. In questa survey però, unico prodotto a risentire di scarsa se non assente competizione tra società di diverse dimensioni è quello delle Fidejussioni e Garanzie Retail in cui il 97% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Piccole società.

Per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela corporate, più del 70% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Micro e Piccole società di mediazione ad eccezione dei Prestiti Personali Corporate che vengono mediati esclusivamente dai collaboratori di Piccole società.




GRAFICO 1: INTERMEDIATO PER COLLABORATORE PER DIMENSIONE MEDIATORE E TIPOLOGIA DI PRODOTTO




Presenza Geografica

La precedente survey evidenziava che oltre il 60% delle filiali erano situate in Lombardia (189), Lazio (90), Campania (77), Veneto (77) ed Emilia-Romagna (75). Gli attuali risultati mostrano invece una distribuzione delle filiali più omogenea, con prevalenza nelle regioni quali Lombardia (19%), Lazio (14%) e Campania (10%). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (1) e Molise (6). Rimane costante l’alta concentrazione di collaboratori che si registra in Lombardia (oltre il 28%) seguita da Lazio e Campania in cui la concentrazione dei collaboratori è rispettivamente del 13% e dell’11%.



Differenze Mediatori per Classe di Dimensione


Sulla base della richiesta fatta ai Mediatori relativa al totale intermediato per prodotto, abbiamo ricavato l'importo medio intermediato dalle classi di società precedentemente create sulla base del numero di collaboratori (Tabella 4). Ciò che emerge è che i prodotti trainanti ogni gruppo sono per i:

  • Micro: Factoring (nella precedente survey, forza trainante derivava anche da Mutui ipotecari corporate, Prestiti finalizzati retail);
  • Piccoli: Factoring e Acquisto Crediti;
  • Medi: Factoring e Mutui Ipotecari Retail (nella precedente survey solo il Leasing);
  • Grandi: Factoring e Mutui ipotecari corporate;
  • Molto Grandi: Factoring e Leasing.

Complessivamente, la maggior parte dell'intermediato, al netto dei mutui retail, avviene su prodotti corporate ed in particolare dal Factoring: un dato che può essere spiegato anche dal maggior fabbisogno finanziario delle aziende, soprattutto nel I semestre 2020 influenzato dalla crisi pandemica, rispetto alla clientela retail.

Assegnando poi dei valori stimati a coloro che non hanno partecipato alla survey, basati sulla media dell'importo intermediato per classe societaria, otteniamo l'importo complessivo che ciascuna classe di Mediatori intermedia su ogni tipologia di prodotto considerato. In questo caso, coerentemente con i precedenti risultati, per i prodotti corporate la maggior parte del transato è in capo alle Micro e Piccole società mentre le Grandi e le Molto Grandi sono maggiormente specializzate sui prodotti retail probabilmente in quanto avendo a disposizione un maggior numero di filiali e di collaboratori, riescono a penetrare il mercato in maniera più efficiente, sfruttando le economie di scala. Sono sempre i prodotti corporate quelli ad aver risentito maggiormente del calo dell’intermediato. Prodotti quali: Acquisto Crediti, Fidejussioni, Leasing, Mutui Ipotecari e Prestiti finalizzati hanno registrato una diminuzione pari o maggiore al 50% rispetto al transato stimato nel secondo semestre 2019. Di contro, per quanto riguarda la clientela retail, le Fidejussioni hanno registrato un forte incremento rispetto al semestre precedente (+4024%), seguite da Acquisto Crediti (+205%) e Prestiti personali (+182%), mentre flettono del 23% i mutui ipotecari. Complessivamente quindi, il totale stimato intermediato dai Mediatori è diminuito del 15% di cui -18% per i prodotti retail ed il -7% per i prodotti corporate (Tabella 5).

Dall’analisi dell’importo medio intermediato da ogni collaboratore si rileva che i collaboratori di Medie, Grandi e Molto Grandi società di mediazione sono prettamente specializzati nei mutui erogati ai retail (rispettivamente 1098 mgl, 301 mgl e 596 mgl), viceversa, per coloro che collaborano con Piccole e Medie società gli importi medi di intermediato più elevati si registrano sul prodotto Finanziamenti e Mutui Chirografari (Tabella 6).

Infine, gli indicatori di efficienza dimostrano che i collaboratori delle Grandi società di mediazione sono coloro che portano maggior valore alla società in quanto riescono ad intermediare importi medi semestrali più elevati (mediamente 4.906 mgl per collaboratore). Sono però le Piccole società ad avere il maggior intermediato per filiale (18.801 mgl) (Tabella 7).










Aspettative di evoluzione dell’intermediato con spaccato per tipologia di prodotto e focus per dimensione Mediatore


Dall'analisi sulle aspettative relative alla crescita o alla riduzione del trend di mercato rilevate nel primo mese del 2020 rispetto al I semestre 2020, si registrava che per quasi tutti i prodotti finanziari oltre il 50% dei rispondenti manifestava una stabilità sugli importi intermediati (variazione tra -1% e +1%) ad eccezione, però, dei prodotti quali Cessione del V, Prestiti Personali Retail e Fidejussioni in cui la maggior parte del campione si aspettava una crescita tra l'1% ed il 10%. Il prodotto che presentava più alta prospettiva di incremento era l'Acquisto di Crediti e Anticipi TFS/TFR in cui oltre il 72% prospettava +1% < crescita < +10%.

Nella breve survey fatta nel mese di aprile nella quale chiedevamo esclusivamente le prospettive dei Mediatori sugli importi intermediati nel semestre in corso, mediamente il 35% prevedeva una riduzione compresa tra il -10% ed oltre il -30% e circa il 20% una riduzione compresa tra il -1% ed il -10%, risultati nettamente diversi da quelli ottenuti dall’attuale survey relativamente alle aspettative per il II semestre 2020.

Ad oggi, i Mediatori prevedono infatti un andamento abbastanza stabile o in diminuzione (tra -1% e -10%) degli importi intermediati nel II semestre 2020, rispetto alla precedente survey, che lasciano intravedere un rimbalzo degli importi intermediati nell’ultima parte dell’anno in corso. Solo per i prodotti quali: Cessione del V, Mutui Ipotecari Retail, Prestiti Finalizzati Corporate, Leasing e Mutui Corporate, si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 40% (Grafico 2).

Ad oggi, visto l’aumento dell’importo intermediato tramite il Factoring durante il I semestre 2020, coerentemente quindi con le aspettative dei Mediatori in precedenza registrate, si prospetta un andamento assolutamente stabile per il II semestre 2020 del transato sia di questo prodotto sia dei prodotti quali: Acquisto Crediti Corporate, Anticipi e Sconti Commerciali, Prestiti Personali Corporate. Per gli altri prodotti invece, società Medie, Grandi e Molto Grandi, si aspettano in generale buone prospettive di crescita (Grafico 3), diversamente dal sentiment mostrato dalle società Micro e Piccole.

Per le società Micro e di Piccole dimensioni emerge invece una prospettiva di stabilità o di diminuzione (nel complesso per circa il 65%) sugli importi intermediati, indipendentemente dal prodotto (Grafico 4).

Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, oltre il 50% dei rispondenti vedeva stabilità dimensionale su tali elementi strutturali, confermata anche dalla presente survey (Grafico 5). In particolare, Società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di Convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori (Grafico 6). Micro e Piccole società sono quelle che meno immaginano un cambiamento a riguardo (Grafico 7).





GRAFICO 2: PERCENTUALE RISPOSTA DELLE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO.




GRAFICO 3: PERCENTUALE RISPOSTE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI.




GRAFICO 4: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.




GRAFICO 5: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE.




GRAFICO 6: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI.




GRAFICO 7: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVE PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.

Le risultanze acquisite confermano gli elementi strutturali evidenziati nella precedente indagine ossia oltre il 50% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale ed in particolare: società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di Convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori; Micro e Piccole società sono quelle che meno immaginano un cambiamento a riguardo.

La crisi pandemica ha invece avuto un impatto sensibile sul totale finanziamenti erogati alle famiglie, la cui quota attribuibile ai Mediatori scende dall’11% registrato nella survey inerente l’intermediato del II semestre 2019, all’8% del totale finanziamenti erogati alle famiglie (3.197.573 mgl). Questo dato è trainato dall’impatto dei mutui, prodotto core dei Mediatori, la cui quota di intermediato tramite i Mediatori scende dal 24% al 16% rispetto al totale erogato.

Ciò nonostante, l’andamento delle aspettative del settore evidenziano la capacità degli operatori di reagire a una crisi economica senza precedenti. Dopo una fase, coincidente con il primo lockdown, in cui il sentiment era univocamente negativo, questa survey mostra la resilienza delle società di mediazione, in particolare quello medie e grandi.

È inoltre confermata la forte specializzazione per categoria di prodotto, con le grandi società che presidiano il settore dei mutui immobiliari e le piccole e micro orientate con decisione al settore corporate in particolare sui prestiti finalizzati e acquisto crediti.

Il comparto, che si presentava, prima della pandemia, vitale e con previsioni di crescita, conferma dunque il suo ruolo fondamentale nella filiera dell’intermediazione creditizia. Si tratta di un elemento che in questa fase del Paese impegnato in una ripartenza caratterizzata da inevitabili stop and go, assume una valenza particolare. Nonostante al momento non risulti un peggioramento della qualità del credito, non mancano per il futuro segnali di preoccupazione da parte delle Autorità di vigilanza. Nei casi in cui il peso dell’indebitamento contratto in questa fase eccezionale, dovesse divenire insostenibile per una quota di famiglie e imprese, sarà necessaria una rinnovata assunzione di responsabilità del sistema bancario e finanziario per evitare che l’immissione di liquidità di questi mesi risulti inefficace. Sarà ancora una volta cruciale il lavoro dei professionisti del settore, che dovranno supportare, attraverso un’attenta funzione di consulenza, la clientela in difficoltà. Diversamente le strategie seguite fin qui dal decisore pubblico potrebbero risultare insufficienti a evitare la scomparsa di migliaia di imprese dal tessuto produttivo del nostro Paese e l’acuirsi delle tensioni sociali legate all’impoverimento della popolazione.


Al fine di raccogliere evidenze sull’andamento del mercato degli Agenti in attività finanziaria, sia nella forma di persone giuridiche che nella forma di persone fisiche, e dei Mediatori creditizi, nel secondo semestre 2020, abbiamo realizzato un’indagine quantitativa basata su un questionario sottoposto alle due categorie di iscritti negli Elenchi. La survey segue quelle già avviate nel 2020 nei confronti dei Mediatori creditizi. La raccolta dei nuovi dati, terminata in febbraio, rappresenta l’oggetto dell’attuale report e comprende l’intermediato del II semestre 2020 e le aspettative sul I semestre 2021.

Il numero dei rispondenti per ciascuna categoria di iscritti negli Elenchi è il seguente:

  • 365 rispondenti-Agenti in attività finanziaria nella forma di persone fisiche;
  • 160 rispondenti-Agenti in attività finanziaria nella forma di persone giuridiche;
  • 82 rispondenti-Mediatori creditizi.

Dal punto di vista dimensionale, abbiamo suddiviso ogni campione in 5 classi sulla base del numero di collaboratori: Micro (1-5 coll), Piccoli (6-20 coll), Medi (21-50 coll), Grandi (51-150 coll), Molto Grandi (>151 coll).

Per quanto riguarda gli Agenti in attività finanziaria nella forma di persone fisiche, la distribuzione geografica risulta pressoché omogenea circa lo svolgimento dell’attività di agenzia, ad eccezione della Valle d’Aosta per la quale la presenza di Agenti persone fisiche si colloca al 2%.

La maggior parte dell’intermediato avviene su prodotti Corporate (60%) ed in particolare da Finanziamenti e Mutui Chirografari.

Per quanto attiene ai collaboratori, questi sono prettamente specializzati nei Finanziamenti-Mutui Chirografari e Leasing per quanto riguarda i prodotti Corporate, e Cessione del V per quanto concerne i prodotti finanziari destinati ad una clientela Retail.

Ad oggi, gli Agenti persone fisiche prevedono un andamento abbastanza stabile degli importi intermediati nel I semestre 2021. Solo per i Prestiti Personali Corporate si prospetta una forte diminuzione dell’intermediato maggiore del -10% rispetto al II semestre 2020. Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori e numero di mandati assunti, il campione analizzato vede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali rispettivamente nelle percentuali del 65% e del 78%.

In merito alle analisi svolte sui dati raccolti riguardanti gli Agenti in attività finanziaria nella forma di persone giuridiche, la distribuzione geografica risulta pressoché omogenea, con prevalenza nelle regioni quali Lazio (9%), Emilia-Romagna (8%) e Marche (7%). Alta concentrazione di collaboratori si registra in Campania (10%) seguita da Lombardia e Sicilia in cui la percentuale si attesta al 9%.

I prodotti Corporate ed in particolare il Leasing, determinano la maggiore parte dell’intermediato dalle società di agenzia, al netto dei mutui Retail.

Per quanto attiene ai collaboratori, si rileva il più alto importo medio intermediato nella Cessione del V. In particolare, coloro che collaborano con Micro e Piccole società di agenzia sono prettamente specializzati nel Leasing.

Ad oggi, società Micro e Piccole si aspettano in generale buone prospettive di crescita, sentiment più pessimistico è invece rilevato dalle società Medie, Grandi e Molto Grandi. Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, numero mandati, numero Agenti persone fisiche e numero filiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività di agenzia, oltre il 65% dei rispondenti vede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali. In particolare, società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di collaboratori. Micro e Piccole società sono quelle che meno immaginano un cambiamento a riguardo.

Per quanto concerne i Mediatori creditizi, i dati raccolti, in termini di distribuzione geografica, sono in linea con la precedente survey, con prevalenza nelle regioni quali Lombardia (18%), Lazio (11%) e Campania (11%). Pochissime filiali sono presenti in Valle d’Aosta e Molise. Alta concentrazione di collaboratori si registra in Lombardia (oltre il 17%) seguita da Lazio e Campania in cui la concentrazione dei collaboratori è rispettivamente del 14% e del 12%.

Le risultanze acquisite evidenziano una forte crescita dei volumi intermediati nel II semestre 2020 rispetto al I semestre 2020, registrando una variazione percentuale del +89%, grazie al +105% dell’intermediato Retail e al 51% dell’intermediato Corporate.

La maggior parte dell'intermediato, oltre ai Mutui .Retail, avviene su prodotti Corporate ed in particolare dal Factoring.

Per quanto attiene ai collaboratori, coloro che lavorano con Grandi e Molto Grandi società rilevano il più alto importo medio intermediato sui Mutui Retail, viceversa, per coloro che collaborano con Medie, Micro e Piccole società, gli importi medi di intermediato più elevati si registrano rispettivamente su Finanziamenti e Mutui Chirografari, Factoring (Turnover) e Anticipi e Sconti Commerciali.

Ad oggi, i Mediatori prevedono un andamento abbastanza stabile sugli importi intermediati nel I semestre 2021. Per i prodotti quali Aperture di Credito in CC Corporate e Prestiti Personali Corporate, si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 50%. Società Medie, Grandi e Molto Grandi, si aspettano in generale buone prospettive di crescita, sentiment più pessimistico è invece rilevato dalle società Micro e Piccole. Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, si confermano i dati della precedente survey (quella relativa al I semestre 2020). Oltre il 49% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali. In particolare, società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori, Micro e Piccole società sono quelle che meno ipotizzano modifiche all’attuale assetto.

Infine, particolare attenzione è stata data ai Mutui, relativi tanto alla clientela Corporate quanto a quella Retail, determinando il peso di questi sul totale intermediato da ogni categoria di iscritti agli Elenchi.

La quota di intermediato via mutui da Agenti persone fisiche, Agenti persone giuridiche e Mediatori, si attesta rispettivamente al 4%, 2% e 34%, rispetto al totale erogato . Pertanto, in linea con le precedenti survey, i mutui si confermano il prodotto core delle società di mediazione creditizia.


Introduzione

L’indagine relativa al secondo semestre 2020 si inserisce in un quadro generale dell’economia nazionale, fortemente scossa dalla seconda ondata dei contagi, in cui si registra una flessione del PIL nazionale nel quarto trimestre 2020 del -3,5% sul trimestre precedente (+15,9%, crescita sospinta dal forte rialzo sia delle esportazioni sia della domanda nazionale). La contrazione dell’attività economica si è accentuata negli ultimi mesi dello scorso anno a seguito del forte aumento dei contagi.

Gli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese aumentano in dicembre, in particolare le valutazioni dei consumatori sulle prospettive generali dell’economia italiana sono peggiorate rispetto al terzo trimestre 2020, ma rimangono meno pessimistiche di quelle formulate tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, mentre gli indici di fiducia delle imprese industriali hanno risentito dell’aumento dei contagi registrato in autunno, ma sono tornati a migliorare in dicembre con le notizie positive sulla disponibilità di vaccini

Nel terzo trimestre, con la riapertura delle attività sospese durante il primo lockdown, sono aumentate le ore lavorate e si è ridotto il ricorso agli strumenti di integrazione salariale; il numero di occupati è salito (0,9%), pur rimanendo ancora del 2,1% al di sotto del livello precedente l’emergenza sanitaria.

Dopo la forte contrazione della spesa delle famiglie residenti nei primi due trimestri del 2020, nel terzo trimestre si è registrata una crescita del 12,4%, rispetto al periodo precedente, trainata principalmente dall’acquisto di beni durevoli. Dopo il recupero in estate, le informazioni più recenti indicano un indebolimento della spesa delle famiglie nella parte finale dell’anno. Nel terzo trimestre del 2020 l’indebitamento delle famiglie in rapporto al reddito disponibile è aumentato raggiungendo il 63,6%, mentre in rapporto al PIL il debito si è collocato al 44,4%.


Il mercato del credito in Italia

L’ampia offerta di liquidità da parte dell’Eurosistema ed il miglioramento delle condizioni applicate, favorito dall’introduzione di consistenti garanzie pubbliche dello Stato italiano sui nuovi finanziamenti, hanno incoraggiato le banche dell’area a rispondere alla forte domanda di credito proveniente soprattutto dalle imprese.

La crescita dei prestiti alle imprese ha raggiunto in novembre l’8,9% (rispetto ai tre mesi precedenti). L’espansione del credito ha inizialmente riguardato le società medio-grandi per poi estendersi anche a quelle di più piccole dimensioni.

Per quanto concerne i prestiti alle famiglie, nel terzo trimestre i criteri di offerta sia sul credito al consumo sia sui mutui hanno registrato un moderato irrigidimento, in linea con il deteriorarsi delle prospettive economiche generali e con un calo della tolleranza al rischio da parte delle banche.

Dal lato della domanda, nel terzo trimestre la domanda di prestiti da parte delle imprese ha continuato ad aumentare in misura marcata per fare fronte al fabbisogno eccezionale di liquidità indotto dall’emergenza sanitaria. Dopo essere diminuita per due trimestri consecutivi, la domanda di mutui e di credito al consumo delle famiglie è tornata a salire connessa con l’aumento, nel terzo trimestre 2020, della spesa per beni di consumo durevoli e della fiducia dei consumatori, quest’ultimi in lieve calo nel quarto trimestre 2020.

Per quanto attiene all’andamento del credito al consumo, nel 2020, si è registrata una riduzione a doppia cifra delle erogazioni (-20,9% rispetto allo 2019). Il trend ha coinvolto tutte le forme tecniche, ma la più colpita risulta quella dei Prestiti Personali con una variazione negativa del 33,7% rispetto al 2019. Il primo lockdown ha determinato una contrazione dei mutui di acquisto nei primi due trimestri del 2020. Nel terzo trimestre 2020 le compravendite di abitazioni sono tornate a crescere; i prezzi hanno rallentato. Tuttavia, il sentiment degli operatori immobiliari sull’evoluzione del proprio mercato di riferimento rimane negativo, sia nel breve sia nel medio termine.




AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA – PERSONE FISICHE

Del campione oggetto della presente survey, 365 Agenti persone fisiche hanno fornito i dati richiesti tramite il questionario, attestando il tasso di risposta ad una percentuale pari al 10%.

Gli Agenti persone fisiche che hanno partecipato alla survey operano nel 93% dei casi tramite un unico mandato (Tabella 1). In particolare, è possibile notare che i principali mandati risultano essere concessi da Intermediari finanziari e Banche, rispettivamente nella misura del 53% e 46% (Tabella 2).

La survey evidenzia una distribuzione geografica pressoché omogenea circa lo svolgimento dell’attività di agenzia, fa eccezione la Valle d’Aosta per la quale la presenza di Agenti in attività finanziaria si colloca al 2% del campione oggetto della survey (Tabella 3).





La survey degli Agenti Persone Fisiche

I dati raccolti tramite il questionario evidenziano che gli Agenti persone fisiche sono soggetti che mediamente operano in 1,5 regioni italiane.

Inoltre, si denota un forte sbilanciamento verso gli Agenti persone fisiche appartenenti alla categoria “micro”: questi ultimi ricoprono il 99% del campione oggetto di analisi.

Il numero medio dei collaboratori è di 1,9, in linea con la categoria oggetto di analisi (Tabella 4).



Intermediato totale, con spaccato per tipologia, segmento Corporate/Retail, e dimensione Agenti PF in termine di intermediato e numero di collaboratori

Dai dati raccolti è possibile notare che la maggiore parte dei prodotti finanziari orientati tanto alla clientela Corporate quanto a quella Retail, risultano intermediati da collaboratori di Agenti in attività finanziaria nella forma di persone fisiche appartenenti alla categoria “micro” (meno di sei collaboratori). Le Carte di Credito rappresentano l’unico prodotto finanziario deliberato maggiormente da collaboratori di Agenti persone fisiche rientranti nella categoria “piccoli” (71%) (Grafico 1).



GRAFICO 1: INTERMEDIATO PER COLLABORATORE PER DIMENSIONE AGENTE PERSONA FISICA E TIPOLOGIA DI PRODOTTO (STIMATO)



Presenza Geografica Agenti Persone Fisiche

La survey evidenzia che oltre il 35% dei collaboratori opera in Puglia (11%), Lazio (11%) e Campania (16%).

Al contrario, è possibile notare una bassa concentrazione dei collaboratori nella percentuale del 2% nelle regioni quali: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Sardegna e Umbria; bassa concentrazione è stata rilevata anche in Valle d’Aosta e Molise (Tabella 5), analogamente a quanto riscontrato, come si vedrà nel capitolo successivo, per gli Agenti in attività finanziaria nella forma di persone giuridiche.




Differenze Agenti Persone Fisiche per Classe di Dimensione


Sulla base della richiesta fatta agli Agenti persone fisiche relativa al totale intermediato per prodotto, abbiamo ricavato l'importo medio intermediato dalle classi di Agenti create sulla base del numero di collaboratori.

Ciò che emerge è che i prodotti trainanti ogni gruppo sono per i:

  • Micro: Finanziamenti e Mutui Chirografari, Acquisto Crediti e Anticipi TFS/TFR Retail (Anticipi al Cedente);
  • Piccoli: Mutui Retail.

Complessivamente, la maggior parte dell'intermediato, al netto degli Acquisto Crediti e Anticipi TFS/TFR Retail e Mutui Retail, avviene su prodotti Corporate ed in particolare da Finanziamenti e Mutui Chirografari: un dato, in linea anche con quanto riscontrato per la categoria dei Mediatori creditizi (vedasi capitolo numero 5), che può essere spiegato dal maggior fabbisogno finanziario delle aziende, soprattutto nel II semestre 2020 influenzato dalla seconda ondata pandemica, rispetto alla clientela Retail (Tabella 6).

Assegnando dei valori stimati a coloro che non hanno partecipato alla survey, basati sulla media dell'importo intermediato per classe di Agenti, otteniamo l'importo complessivo che ciascuna classe intermedia su ogni tipologia di prodotto considerato.

I dati raccolti evidenziano che la maggior parte del transato fa capo ad Agenti persone fisiche operanti nel mercato con meno di sei collaboratori (“micro”) sia per i prodotti Corporate che Retail. I prodotti orientati ad una clientela Corporate pesano circa il 60% del totale intermediato calcolato, trainati principalmente da Leasing e Finanziamenti-Mutui Chirografari. Tra i prodotti Retail spicca per importi intermediati la Cessione del V (Tabella 7).

Dall’analisi dell’importo medio intermediato da ogni collaboratore si rileva che i collaboratori di Agenti in attività finanziaria nella forma di persone fisiche sono prettamente specializzati nei Finanziamenti-Mutui Chirografari e Leasing (rispettivamente 4.077 mgl e 3.909 mgl) per quanto riguarda i prodotti Corporate, e Cessione del V (2.454 mgl) per quanto concerne i prodotti finanziari destinati ad una clientela Retail (Tabella 8).

Infine, gli indicatori di efficienza dimostrano che i collaboratori di Agenti persone fisiche rientranti nella categoria “micro” sono coloro che portano maggior valore all’Agente in quanto riescono ad intermediare importi medi semestrali più elevati (mediamente 2.212,6 mgl per collaboratore) (Tabella 9).






Aspettative di evoluzione dell’intermediato con spaccato per tipologia di prodotto e focus per dimensione Agente Persona Fisica

Dall'analisi sulle aspettative di crescita o riduzione del trend di mercato, relative al I semestre 2021, gli Agenti persone fisiche prevedono un andamento abbastanza stabile degli importi intermediati, per la maggior parte dei prodotti finanziari.

È possibile notare una sfiducia, circa le aspettative di intermediazione, per i Prestiti Personali Corporate: circa il 40% del campione prevede una forte diminuzione degli importi intermediati maggiore del -10% rispetto al II semestre 2020.

Per i prodotti quali: Anticipi e Sconti Commerciali e Mutui Ipotecari Retail, si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 40% (Grafico 2).

Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori e numero di mandati assunti, il campione analizzato vede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali rispettivamente nelle percentuali del 65% e del 78%. (Grafico 3).



GRAFICO 2: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO.





GRAFICO 3: PERCENTUALE RISPOSTE ASPETTATIVE PER ELEMENTO STRUTTURALE.





Gli Agenti in attività finanziaria nella forma di persone fisiche risultano operare principalmente con meno di sei collaboratori. I prodotti maggiormente intermediati sono: Finanziamenti e Mutui Chirografari, Acquisto Crediti e Anticipi TFS/TFR Retail (Anticipi al Cedente) e Mutui Retail. Il peso dei Mutui, riguardanti tanto la clientela Corporate quanto quella Retail, sul totale intermediato dagli Agenti persone fisiche si attesta al 9%, quest’ultimo risultato scende al 4% se venisse rapportato al totale erogato.

Le aspettative future sugli elementi strutturali, numero dei collaboratori e numero di mandati assunti, risultano stabili. In particolare, il 78% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale sul numero dei mandati assunti.

Le aspettative di settore risultano stabili per la maggior parte dei prodotti finanziari. In particolare, circa il 40% dei rispondenti prospetta una crescita degli importi intermediati in Anticipi e Sconti Commerciali e Mutui Ipotecari Retail.



AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA – PERSONE GIURIDICHE

Il tasso di risposta della survey è stato del 17%, ossia 160 Agenti persone giuridiche dei 919 riceventi hanno fornito i dati richiesti tramite il questionario. Il campione risulta caratterizzato prevalentemente da una forma societaria di capitali (87% del campione) (Tabella 10).

Gli Agenti in attività finanziaria nella forma di persone giuridiche che hanno partecipato alla survey operano maggiormente, nel 88% dei casi, tramite un unico mandato (Tabella 11).

In particolare, è possibile notare che i principali mandati risultano essere concessi da Intermediari finanziari e Banche, rispettivamente nella misura del 64% e 34% (Tabella 12).

La survey evidenzia una distribuzione geografica pressoché omogenea circa lo svolgimento dell’attività di agenzia. Concentrazioni più basse, che si attestano al 3%, risultano per le seguenti regioni: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Umbria e Valle d'Aosta. Di contro, le regioni con maggiore presenza di società che erogano servizi di agenzia sono il Lazio e la Lombardia (9%) (Tabella 13).





La survey degli Agenti Persone Giuridiche

Gli Agenti persone giuridiche rispondenti alla survey sono soggetti che mediamente operano in 2,9 regioni italiane avvalendosi in media di 1,8 dipendenti.

Per quanto attiene il numero dei dipendenti, il valore medio è di 1,8 con forti disparità tra i Piccoli (quasi uno per società) e le Molto Grandi (97). Il numero medio delle filiali in cui operano è di 2,1.

Infine, il numero medio dei collaboratori è di 7,8 ma si denota un forte sbilanciamento verso le società Molto Grandi che mediamente operano anche attraverso la collaborazione di circa 254 collaboratori (Tabella 14).



Intermediato totale, con spaccato per tipologia, segmento Corporate/Retail, e dimensione Agenti PG in termine di intermediato e numero di collaboratori

Dai dati raccolti è possibile notare che la maggiore parte dei prodotti finanziari orientati tanto alla clientela Corporate quanto a quella Retail, risultano intermediati da collaboratori di Agenti persone giuridiche di società Micro-Piccole. Gli unici prodotti a risentire di scarsa se non assente competizione tra società di diverse dimensioni sono: gli Acquisti Crediti Corporate e le Fidejussioni e Garanzie Corporate in cui la totalità dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Piccole società; le Fidejussioni e Garanzie Retail in cui il 100% dell’intermediato fa capo a collaboratori di Micro società di agenzia (Grafico 4).



GRAFICO 4: INTERMEDIATO PER COLLABORATORE PER DIMENSIONE AGENTE PERSONA GIURIDICA E TIPOLOGIA DI PRODOTTO.



Presenza Geografica Agenti Persone Giuridiche

La survey evidenzia che il 35% delle filiali sono situate in Lombardia (14%), Campania (11%) e Lazio (10%). Pochissime filiali sono invece presenti in Valle d’Aosta (5) e Molise (5).

Alta concentrazione di collaboratori si registra in Campania (10%) seguita da Lombardia e Sicilia in cui la concentrazione dei collaboratori è del 9% (Tabella 15).




Differenze Agenti Persone Giuridiche per Classe di Dimensione


Sulla base della richiesta fatta alle società di agenzia relativa al totale intermediato per prodotto, abbiamo ricavato l'importo medio intermediato dalle classi di società precedentemente create sulla base del numero di collaboratori.

Ciò che emerge è che i prodotti trainanti ogni gruppo sono per i:

  • Micro: Mutui Retail;
  • Piccoli: Fidejussioni e Garanzie Corporate;
  • Medi: Prestiti Finalizzati Corporate;
  • Molto Grandi: Acquisto Crediti e Anticipi TFS/TFR (Anticipi al Cedente) Retail.

Complessivamente, la maggior parte dell'intermediato, al netto dei mutui Retail, avviene su prodotti Corporate ed in particolare dal Leasing: un dato, come si vedrà nel capitolo numero 5, in linea con quanto riscontrato per i Mediatori creditizi, e che può essere analogamente spiegato anche dal maggior fabbisogno finanziario delle aziende, soprattutto nel II semestre 2020 influenzato dalla crisi pandemica, rispetto alla clientela Retail (Tabella 16).

Assegnando dei valori stimati a coloro che non hanno partecipato alla survey, basati sulla media dell'importo intermediato per classe societaria, otteniamo l'importo complessivo che ciascuna classe di Agenti persone giuridiche intermedia su ogni tipologia di prodotto considerato. In questo caso, la maggior parte del transato, riguardante tanto i prodotti Corporate quanto quelli Retail, è in capo alle Micro e Piccole società. I prodotti maggiormente intermediati sono: Leasing per la clientela Corporate e Cessione del V per la clientela Retail (Tabella 17).

Dall’analisi dell’importo medio intermediato da ogni collaboratore si rileva che i collaboratori di Micro e Piccole società di agenzia intermediano in media importi maggiori per ogni prodotto finanziario considerato; in particolare, i primi risultano specializzati nei Prestiti Finalizzati Retail e Leasing Corporate, i secondi, invece, intermediano maggiormente Fidejussioni e Garanzie Corporate e Cessione del V. Per quanto concerne i collaboratori di Medie, Grandi e Molto Grandi società di agenzia sono prettamente specializzati nella Cessione del V (rispettivamente 121 mgl, 344 mgl e 882 mgl) (Tabella 18).

Infine, gli indicatori di efficienza dimostrano che i collaboratori delle Piccole società di agenzia sono coloro che portano maggior valore alla società in quanto riescono ad intermediare importi medi semestrali più elevati (991 mgl per collaboratore). Inoltre, sono sempre le Piccole società ad avere il maggior intermediato per filiale (6.599 mgl) (Tabella 19).







Aspettative di evoluzione dell’intermediato con spaccato per tipologia di prodotto e focus per dimensione Agente Persona Giuridica

Dalle aspettative degli Agenti persone giuridiche, rilevate sul I semestre 2021 e relative all’andamento del mercato, emerge una prospettiva stabile, o in crescita, degli importi intermediati, per la maggior parte dei prodotti finanziari.

È possibile notare una sfiducia circa le aspettative di intermediazione, per Fidejussioni e Garanzie Corporate, per i quali il 40% del campione prevede una diminuzione degli importi intermediati tra il -10% e il -1% rispetto al II semestre 2020 e il 20% una forte diminuzione oltre il -10%. Situazione analoga è possibile notarla per i Prestiti Finalizzati Retail (Grafico 5).

Per l’Acquisto Crediti Corporate la totalità degli Agenti persone giuridiche prospetta una crescita degli importi intermediati tra 1% e 10% rispetto al II semestre 2020.

Le aspettative future variano in base alla dimensione societaria. Infatti, per le società Medie, Grandi e Molto Grandi, emerge una prospettiva di stabilità o diminuzione sugli importi intermediati, come ad esempio per i Prestiti Personali Corporate, oggetto di aspettative ribassiste sugli importi intermediati. (Grafico 6). Al contrario, per le società Micro e di Piccole dimensioni emerge una prospettiva di stabilità o di crescita sugli importi intermediati, come ad esempio per Acquisto Crediti Corporate, per il quale la totalità dei rispondenti prospetta una crescita degli importi intermediati (Grafico 7).

Le aspettative riscontrate risultano opposte, come si vedrà successivamente, a quanto espresso da società delle medesime dimensioni ma appartenenti alla sfera della mediazione creditizia.

Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, numero mandati, numero Agenti persone fisiche e numero filiali utilizzate per lo svolgimento dell’attività di agenzia, oltre il 65% dei rispondenti vede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali (Grafico 8).

In particolare, società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di collaboratori (Grafico 9); quest’ultima aspettativa non è stata riscontrata per le Micro e Piccole società di agenzia, le quali presentano aspettative stabili a riguardo. (Grafico 10).


GRAFICO 5: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO.




GRAFICO 6: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MEDIE GRANDI.




GRAFICO 7: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.

GRAFICO 8: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE.




GRAFICO 9: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI.




GRAFICO 10: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE.





Per gli Agenti persone giuridiche le aspettative di settore risultano stabili, o in crescita, per la maggior parte dei prodotti finanziari. In particolare, le Piccole e Micro società di agenzia presentano un sentiment positivo circa l’andamento del mercato nel I semestre 2021, trainate rispettivamente da Fidejussioni-Garanzie Corporate e Mutui Retail. Il peso che la componente “mutui” presente sul totale intermediato dagli Agenti persone giuridiche è pari al 5%, quest’ultimo risultato scende al 2% se venisse rapportato al totale erogato.

Le risultanze acquisite sugli elementi strutturali indicano che oltre il 65% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale ed in particolare: società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di collaboratori; Micro e Piccole società sono quelle che presentano aspettative stabili in merito.

L’attività di agenzia risulta dominata principalmente da Micro e Piccole società sia per quanto concerne i prodotti Corporate tanto per quelli Retail. I prodotti maggiormente intermediati sono: Leasing per la clientela Corporate e Cessione del V per la clientela Retail.



MEDIATORI CREDITIZI

I Mediatori iscritti agli Elenchi e oggetto della survey risultano pari a 277. Classificando gli iscritti per gruppi sulla base del numero di collaboratori di cui si avvalgono nello svolgimento dell’attività, la maggior parte di essi (200 ossia il 69%) lavora con un numero di collaboratori compreso tra 1 e 5. Il 19% ha un numero di collaboratori tra 6 e 20, il restante 12% ha più di 20 collaboratori (Tabella 20).



La survey dei Mediatori creditizi

Il tasso di risposta della survey è stato del 30%, ossia 82 società su 277 hanno fornito i dati richiesti tramite il questionario. Questo 30% ricopre però oltre il 50% del totale importo mediato, motivo per cui le analisi fatte sono in grado di fornire un quadro generale del mercato dei Mediatori creditizi.

I partecipanti sono soggetti che mediamente operano in 5,1 regioni italiane avvalendosi in media di 4,2 dipendenti.

Il numero medio delle filiali in cui operano è di 8,8 ma la deviazione standard ad esso inerente è alta (34,4) in quanto società più piccole operano attraverso un numero di filiali compreso tra 1 e 2, le Medie e Grandi società rispettivamente con 7 e 6 filiali, le Molto Grandi arrivano ad operare anche con 70 filiali. Per quanto attiene il numero dei dipendenti, il valore medio è di 4,2 con forti disparità tra i piccoli (quasi uno per società) e le Molto Grandi (18). Infine, il numero medio dei collaboratori è di 53,5 ma si denota un forte sbilanciamento verso le società Molto Grandi che mediamente operano anche attraverso la collaborazione di circa 440 collaboratori (Tabella 21).



Intermediato totale, con spaccato per tipologia, segmento Corporate/Retail, e dimensione Mediatori in termine di intermediato e numero di collaboratori

I dati raccolti confermano in parte i risultati derivanti dalla survey relativa all’intermediato del I semestre 2020: infatti, il 94% dell’importo mediato di Mutui Ipotecari Retail e Cessione del V fa capo a collaboratori di Grandi e Molto Grandi società di mediazione mentre per i restanti prodotti orientati alla clientela Retail la distribuzione risulta diversificata tra le varie classi di società di mediazione, eccetto Fidejussioni e Garanzie Retail.

Per quanto attiene ai prodotti orientati ad una clientela Corporate, più del 70% dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Micro e Piccole società di mediazione; fanno eccezione i Prestiti Personali Corporate che vengono mediati esclusivamente dai collaboratori di Piccole società.

Gli unici prodotti finanziari intermediati, per la quasi totalità degli importi, da società di specifiche dimensioni sono: le Fidejussioni e Garanzie Corporate, in cui il 98% dell’intermediato fa capo a collaboratori di Micro società di mediazione; gli Acquisti Crediti Corporate e le Fidejussioni e Garanzie Retail in cui la totalità dell’intermediato viene fatto da collaboratori di Piccole società di mediazione (Grafico 11).



GRAFICO 11: INTERMEDIATO PER COLLABORATORE PER DIMENSIONE MEDIATORE E TIPOLOGIA DI PRODOTTO.



Presenza Geografica dei Mediatori

La precedente survey evidenziava che oltre il 40% delle filiali erano situate in Lombardia (19%), Lazio (14%) e Campania (10%). Gli attuali risultati sono in linea con i dati precedentemente riscontrati con prevalenza di filiali nelle regioni quali Lombardia (18%), Lazio (11%) e Campania (11%).

Pochissime filiali sono presenti in Valle d’Aosta (1) e Molise (4). La survey condotta sul II semestre 2020, come la precedente relativa al I semestre 2020, evidenzia una elevata concentrazione di collaboratori in Lombardia (oltre il 17%) seguita da Lazio e Campania in cui la concentrazione dei collaboratori è rispettivamente del 14% e del’12% (Tabella 22).




Differenze Mediatori per Classe di Dimensione


Sulla base della richiesta fatta ai Mediatori relativa al totale intermediato per prodotto, abbiamo ricavato l'importo medio intermediato dalle classi di società precedentemente create sulla base del numero di collaboratori.

Ciò che emerge è che i prodotti trainanti ogni gruppo sono per i:

  • Micro: Factoring;
  • Piccoli: Factoring e Acquisto Crediti;
  • Medi: Leasing e Mutui Retail;
  • Grandi: Mutui ipotecari Corporate (in linea con la precedente survey);
  • Molto Grandi: Factoring.

Complessivamente, la maggior parte dell'intermediato, al netto dei mutui Retail, avviene su prodotti Corporate ed in particolare sul Factoring: un dato che può essere spiegato anche dal maggior fabbisogno finanziario delle aziende, soprattutto nel II semestre 2020 influenzato dalla crisi pandemica, rispetto alla clientela Retail (Tabella 23).

Assegnando dei valori stimati a coloro che non hanno partecipato alla survey, basati sulla media dell'importo intermediato per classe societaria, otteniamo l'importo complessivo che ciascuna classe di Mediatori intermedia su ogni tipologia di prodotto considerato.

In questo caso, è possibile notare una notevole crescita dei volumi intermediati, dai Mediatori creditizi nel II semestre 2020, corrispondente ad una percentuale del +89% rispetto al I semestre 2020, grazie al +105% dell’intermediato Retail e al 51% dell’intermediato Corporate.

Coerentemente con i precedenti risultati, per i prodotti Corporate la maggior parte dell’intermediato è in capo alle Micro e Piccole società; le Grandi e le Molto Grandi società sono maggiormente specializzate sui prodotti Retail probabilmente perché, avendo a disposizione un maggior numero di filiali e di collaboratori, riescono a penetrare il mercato in maniera più efficiente, sfruttando le economie di scala.

Sono i prodotti Corporate quelli ad aver avuto una minore crescita dell’intermediato. Prodotti quali Leasing e Mutui Ipotecari seguono la tendenza negativa già registrata nel I semestre 2020 rispetto al transato stimato nel II semestre 2019.

Di contro, per alcuni prodotti come Fidejussioni e Garanzie e Acquisto Crediti si è registrato una variazione positiva di tendenza rispetto all’intermediato nel I semestre 2020.

Per quanto riguarda la clientela Retail, le Fidejussioni hanno registrato anche nel II semestre 2020 un forte incremento rispetto al semestre precedente (+304%), seguite da Cessione del V (+191%), Mutui (+96%) e Prestiti Personali (+149%), mentre flettono Acquisto Crediti e Anticipi TFS/TFR (Anticipi al Cedente) e Aperture di Credito in CC (Massimo Scoperto) rispettivamente del -64% e -97% (Tabella 24).

Dall’analisi dell’importo medio intermediato da ogni collaboratore si rileva che i collaboratori di Grandi e Molto Grandi società di mediazione sono maggiormente specializzati nei mutui erogati a clienti Retail (rispettivamente 1.452 mgl e 897 mgl), viceversa, per coloro che collaborano con Micro, Piccole e Medie società gli importi medi di intermediato più elevati si registrano rispettivamente su Finanziamenti e Mutui Chirografari, Factoring (Turnover) e Anticipi e Sconti Commerciali (Tabella 25).

Infine, gli indicatori di efficienza dimostrano che i collaboratori delle Grandi società di mediazione sono coloro che portano maggior valore alla società in quanto riescono ad intermediare importi medi semestrali più elevati (mediamente 3.212 mgl per collaboratore). Sono però le Piccole società ad avere il maggior intermediato per filiale (42.398 mgl) (Tabella 26).








Aspettative di evoluzione dell’intermediato con spaccato per tipologia di prodotto e focus per dimensione Mediatore

I dati raccolti sui Mediatori creditizi evidenziano aspettative stabili circa la propria attività di mediazione, relativamente al I semestre 2021, sulla maggiore parte dei prodotti finanziari.

In particolare, è possibile notare una sfiducia, circa le aspettative di intermediazione, per i Prestiti Finalizzati Retail, per i quali la totalità del campione prevede una diminuzione degli importi intermediati tra il -10% e il -1% rispetto al II semestre 2020.

Solo per i prodotti quali: Aperture di Credito in CC Corporate e Prestiti Personali Corporate, si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 50% (Grafico 12).

Le aspettative future variano in base alla dimensione societaria. Infatti, per le società Medie, Grandi e Molto Grandi, emerge una prospettiva di stabilità o di aumento sugli importi intermediati, come ad esempio per Prestiti Finalizzati Corporate per i quali si prospetta una crescita degli importi intermediati per circa il 50% (Grafico 13).

Per le società Micro e di Piccole dimensioni emerge invece una prospettiva di stabilità o di diminuzione sugli importi intermediati, indipendentemente dal prodotto (Grafico 14).

Quanto alle aspettative future sul numero dei collaboratori, convenzioni, gamma dei prodotti trattati e sedi utilizzate per l'incontro con il cliente, si confermano i dati della precedente survey (quella relativa all’intermediato nel I semestre 2020). Oltre il 49% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale su tali elementi strutturali (Grafico 15).

In particolare, società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori (Grafico 16). Micro e Piccole società sono quelle che meno ipotizzano una modifica dell’attuale assetto societario (Grafico 17).


GRAFICO 12: PERCENTUALE RISPOSTA DELLE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO.


GRAFICO 13: PERCENTUALE RISPOSTE ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI


GRAFICO 14: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVE PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.


GRAFICO 15: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE.


GRAFICO 16: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MEDIE, GRANDI E MOLTO GRANDI.


GRAFICO 17: PERCENTUALE RISPOSTA ASPETTATIVA PER ELEMENTO STRUTTURALE DI SOCIETÀ MICRO E PICCOLE.



Le risultanze acquisite confermano gli elementi strutturali evidenziati nella precedente indagine, ossia, oltre il 49% dei rispondenti prevede stabilità dimensionale ed in particolare: società Medie, Grandi e Molto Grandi rilevano una prospettiva di crescita tra l'1% ed il 10% sul numero di convenzioni stipulate e sul numero di collaboratori; prospettive stabili sono state riscontrate per le Micro e Piccole società a riguardo.

L’andamento delle aspettative del settore evidenzia la capacità degli operatori di reagire a una crisi economica senza precedenti. La survey, in linea con la precedente, mostra la solidità delle società di mediazione, in particolare di quelle Medie e Grandi. Infatti, per le società Medie, Grandi e Molto Grandi, è stata riscontrata una prospettiva di stabilità o di aumento sugli importi intermediati; al contrario, per le società Micro e di Piccole dimensioni è emersa una prospettiva di stabilità o di diminuzione sugli importi intermediati, indipendentemente dal prodotto.

La capacità di reazione del settore trova espressione in un aumento dell’importo complessivo intermediato nel II semestre 2020 rispetto al I semestre 2020 pari ad euro 4.540.315.700. Il trend crescente dei volumi intermediati nel II semestre 2020 corrisponde ad una variazione percentuale del +89% rispetto al I semestre 2020.

È inoltre confermata la forte specializzazione per categoria di prodotto, con le grandi società che presidiano il settore Retail in particolare sui mutui immobiliari, e le Piccole e Micro società orientate con decisione al settore Corporate in particolare sul Factoring e Acquisto crediti.

Dall’analisi delle risposte ricevute al questionario è stato possibile determinare l’importo complessivo intermediato dai Mediatori creditizi. I modelli di calcolo utilizzati evidenziano che il 73% del totale intermediato deriva dai mutui, prodotto core dei Mediatori. Questo dato confrontato con il totale erogato , relativo al II semestre 2020, consente di quantificare nella percentuale del 34%, in aumento rispetto al 16% rilevato nel I semestre 2020, l’impatto che i Mediatori hanno sui mutui.


© OAM - Privacy Policy - Cookie Policy - Social Media Policy - Organismo per la gestione degli Elenchi degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi - C.F. 97678190584

Vai all'inizio della pagina