L’Organismo diventa Autorità di riferimento del settore degli intermediari del credito


Più poteri per l’OAM e, soprattutto, più tutele per i consumatori. Sono gli effetti dell’imminente recepimento della II Direttiva sul credito al consumo, illustrati dal Presidente dell’Organismo Agenti e Mediatori, Francesco Alfonso, nel corso del convegno dedicato alla presentazione dello studio ‘The European Framework of Credit Intermediaries’, redatto dall’OAM in collaborazione con l’Università di Tor Vergata.


“In particolare – ha sottolineato Alfonso - viene ricondotta alla Vigilanza dell’OAM un’area ‘grigia’ della concessione di crediti al consumo, attraverso l’istituzione, presso l’Organismo, di un Registro ad hoc, nel quale dovranno iscriversi i grandi punti vendita che offrono dilazioni di pagamento in proprio o credito al consumo, tramite convenzioni con i soggetti finanziatori”.


Nella sostanza i consumatori che stipulano contratti di credito per l’acquisto di beni o servizi acquistati nelle grandi catene commerciali dovranno interloquire con personale appositamente formato in base alle indicazioni dell’Organismo. Lo stesso personale dovrà inoltre adeguarsi ai criteri di trasparenza e correttezza previsti dal Decreto legislativo di recepimento della nuova Direttiva.


L’OAM, che diventa a tutti gli effetti l’Autorità di riferimento del settore degli intermediari del credito, potrà inoltre svolgere una vigilanza più efficace grazie all’estensione dei suoi poteri nei confronti dei collaboratori degli Agenti in attività finanziaria e dei Mediatori creditizi.


Per il Presidente Alfonso si tratta di innovazioni in grado di “introdurre gli anticorpi per contrastare comportamenti non rispettosi della normativa, innalzando complessivamente la qualità del mercato degli intermediari del credito. Tutto ciò, evidentemente, a sicuro beneficio per il consumatore e per il mercato del credito”.


Resta tuttavia, secondo quanto spiegato dal Presidente, un ulteriore passo da compiere a livello europeo in termini di armonizzazione: lo studio presentato evidenzia infatti, ha sottolineato Alfonso, “una regolazione troppo frammentata – nei vari ordinamenti giuridici - della figura degli intermediari del credito”. Proprio a causa di tale frammentazione, ha concluso Alfonso, l’obiettivo del rafforzamento del mercato interno “rischia di non essere raggiunto”.



Roma, 27 novembre 2025




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